consuetudine
consuetùdine s. f. [dal lat. consuetudo -dĭnis, der. di consuetus «consueto»; cfr. costume]. – 1. Modo costante di operare e procedere; abitudine, usanza, tradizione, costume: ho la c. di alzarmi presto; è arrivato in ritardo, secondo la sua c.; seguire le c. del luogo; tenere conto delle c.; è un’antica c. della Chiesa; c. monastiche, particolari ordinamenti codificati, atti a regolare l’uniformità delle sacre funzioni nei varî monasteri di ogni ordine religioso. 2. Fonte di diritto costituita dalla ripetizione costante di un determinato comportamento da parte della generalità dei soggetti, accompagnato dalla convinzione della sua obbligatorietà giuridica: si distingue in c. interpretativa, o secondo la legge, c. introduttiva, o oltre la legge, c. abrogativa, o contro la legge. 3. letter. Dimestichezza, familiarità che si stabilisce mediante continui rapporti e contatti: l’amistà s’accresce per la c. (Dante); avere c. coi classici, con gli storici antichi. ◆ Pegg. consuetudinàccia.