contabilismo
s. m. 1. Teoria economica ottocentesca fondata sull’abolizione graduale della moneta, da sostituire con unità contabili d’acquisto accettate in virtù della fiducia che avrebbero riscosso come mezzi di circolazione. 2. L’insieme delle procedure e operazioni contabili messe in atto in un’azienda. ♦ Ma essi [i propugnatori del contabilismo] creavano così le premesse per l'affermarsi del corso forzoso, esito inevitabile del contabilismo. Il rapporto fiduciario sarebbe potuto infatti venire a mancare a causa di eventi imprevisti come guerre, rivoluzioni o crisi. In tali circostanze, la forte domanda di metalli preziosi in quanto ricchezza realizzata avrebbe determinato il deprezzamento e la incovertibilità dei titoli di credito in cui consiste la moneta di conto. Ne sarebbe derivata la perdita di "fiducia nell'avvenire" da parte degli operatori, la fine degli affari e l'arresto della vita economica. (Stefano Figuera, Sul carattere monetario dell'economia capitalistica: Smith, Ricardo, Marx e la teoria neoclassica della moneta, Università di Catania - Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza, nuova serie, 210, Giuffrè editore 2006, p. 29) • Ernest Solvay fu anche un organizzatore di importanti iniziative culturali. Fondò Istituti Scientifici (Elettrofisiologia, Scienze Sociali, Chimica e Fisica), una École de Commerce e un Centro per l’Educazione Operaia. Divenne senatore nel 1892 e membro della Camera Alta nel 1897. Il suo progetto sociale era basato sul produttivismo e sull’abolizione graduale della moneta (contabilismo). (Marco Taddia, Solvay (1863-2013) L'impresa e il leader fondatore, Rendiconti Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, pp. 31-43, p. 32, 2013) • (Giurisprudenza Economia Concorsi.it, [titolazione] Mario Damiani, Tassazione attraverso le aziende tra contabilismo e stime. Dimensioni organizzative d'impresa e profili patologici della fiscalità [descrizione] La pubblicazione dedica una sezione rilevante ad una ricerca sui 'numeri' della tassazione attraverso le aziende organizzate (circa trentamila), che costituiscono la parte nettamente prevalente delle entrate tributarie, pari a circa il 70% del totale. Resta scoperta, però, la ricchezza non intercettata tramite le aziende, che dovrebbe essere determinata e tassata dagli uffici tributari con metodologie che non sempre e non completamente possono affidarsi al contabilismo aziendale e che richiedono perciò delle stime, più o meno complesse, da parte degli uffici finanziari. Le aziende sono, però, esse stesse soggetti passivi d'imposta e possono praticare comportamenti i cui eventuali profili patologici di natura tributaria sono stati, nelle parti più significative, oggetto di disamina, potendo essi configurarsi quali situazioni di confine tra legittimo risparmio d'imposta, elusioni ed evasioni reali e quelle che derivano da interpretazioni discutibili della normativa. [editore] Giuffrè editore, 31 agosto 2013).
Adattamento dell’ingl. comptabilism, presente nel titolo Social comptabilism (1897) di Ernest Solvay.
Già attestato in italiano in Carlo Angelo Conigliani, Il "contabilismo sociale" del signor Solvay, in «Giornale degli economisti», IV (1897), vol. VII, pp. 570-80.