continenza
continènza s. f. [dal lat. continentia, der. di contineri, continere; v. continente1]. – 1. Moderazione nel soddisfacimento dei bisogni materiali e dei piaceri; in teologia, il grado iniziale e imperfetto della virtù della temperanza, che ha per oggetto di mantenere nella giusta misura gli istinti naturali dell’uomo (mangiare e bere, istinto sessuale, ecc.). In partic., il dominio di sé nell’istinto sessuale: c. prematrimoniale; c. coniugale, c. periodica, regolata sui ritmi naturali di fecondità. 2. Nel linguaggio medico, capacità di ritenzione: c. di uno sfintere (v. continente1). 3. Il contenere in sé. In diritto, c. di cause, situazione giuridica che si verifica quando due cause presentano comuni i soggetti e identico l’oggetto sotto l’aspetto qualitativo, differendo soltanto dal punto di vista quantitativo, di modo che una causa contiene in sé l’altra.