contraente generale
loc. s.le m. e f. Appaltatore diretto, che si obbliga a coordinare la realizzazione di un’opera pubblica. ◆ Il ricorso al contraente generale è pratica comune nei Paesi emergenti: dove non esistono competenze specifiche, né mercati finanziari efficienti, l’unica soluzione è rivolgersi a una grande società di costruzione internazionale e affidarle, ad esempio, il compito di finanziare, costruire e gestire un’autostrada. In Italia, forse, si può fare di meglio. (Francesco Giavazzi, Corriere della sera, 18 gennaio 2002, p. 1, Prima pagina) • «Dal 19 marzo 2003, giorno della nomina, ad oggi sono passati 16 mesi», precisa [Silvano] Vernizzi, «e da allora il progetto è stato approvato dal Cipe, sono state fatte le varianti urbanistiche necessarie, è stato individuato il contraente generale (attraverso gara pubblica) per la progettazione definitiva, esecutiva e per la realizzazione». (Arena, 16 luglio 2004, p. 6, Regione Veneto) • Per le grandi imprese il contraente generale è lo strumento vincente per realizzare le infrastrutture con tempi e costi certi. (Valeria Uva, Sole 24 Ore, 11 maggio 2008, p. 19, Economia e imprese).
Composto dal p. pres. e s. m. e f. contraente e dall’agg. generale, ricalcando l’espressione ingl. general contractor.
Già attestato nella Repubblica del 22 novembre 2001, p. 27, Cronaca (Cecilia Gentile).
V. anche general contractor.