contrarieta
contrarietà s. f. [dal lat. tardo contrariĕtas -atis]. – 1. non com. L’esser contrario, cioè opposto, contrastante: c. di giudizî, d’opinioni. Nella dialettica e nella metafisica classica, si ha c. di due concetti o di due realtà, quando, pur senza rappresentare l’uno la mera negazione dell’altro, essi stanno reciprocamente nel massimo grado possibile di opposizione (bianco-nero, caldo-freddo, ecc.). 2. a. Sentimento di avversione: non gli nascose la propria c. ai suoi propositi; ho molta c. per queste cerimonie. b. Di cose, l’essere avverso, sfavorevole: la c. della sorte; per la c. del tempo (Boccaccio); questa messe tanto desiderata riuscì ancor più misera della precedente, in parte per maggior c. delle stagioni ... in parte per colpa degli uomini (Manzoni). 3. concr. Avversità, disavventura, disgrazia (per lo più al plur.): sopportare le c. della vita.