controriforma
controrifórma (o Controrifórma) s. f. [comp. di contro- e riforma, secondo il modello del ted. Gegenreformation]. – 1. Varia e multiforme opera svolta dalla Chiesa cattolica per arginare la Riforma protestante e riconquistare a sé le popolazioni che tale Riforma avevano seguito; iniziatasi quasi contemporaneamente alla Riforma protestante (cioè verso il 1517), agì con particolare intensità fra il quinto e il nono decennio del sec. 16°, operando sia nel campo del dogma (soprattutto con il Concilio di Trento del 1545), sia in quello della disciplina ecclesiastica (con varî ordini religiosi, primo fra i quali la Compagnia di Gesù), valendosi di mezzi religiosi, politici, giudiziarî (tra i quali è famoso il tribunale ecclesiastico dell’Inquisizione), polizieschi e militari, con lunghe e numerose guerre di religione. Anche, il periodo storico caratterizzato dalla nascita e dallo sviluppo di tale movimento. In senso fig., mentalità, metodi, da c., un clima di c., caratterizzati da uno spirito d’intolleranza e di repressione della libertà di coscienza e di pensiero. 2. estens. Tendenza culturale o politica estremamente conservatrice, che si oppone a ogni rinnovamento ed è incline a un’intransigente restaurazione.