controsocieta
controsocietà (contro-società), s. f. inv. Modello di società che si contrappone a quello dominante. ◆ I kosovari hanno scelto. Sottomessi a un regime di apartheid, hanno inventato una contro-società: la loro resistenza non violenta guidata da Ibrahim Rugova li ha salvati dalla disgregazione. (Messaggero, 7 febbraio 1999, p. 3, Primo Piano) • Al loro insegnamento si richiamano dunque i talebani […] che vennero educati nella scuole religiose pakistane, dove svilupparono appunto una idea di controsocietà religiosa. (Manifesto, 2 ottobre 2001, p. 6, Apocalisse) • Eccoli i comunardi notturni delle banlieue, gli adolescenti incanagliti delle molotov: è la generazione perduta e insultata da [Nicolas] Sarkozy, la immalvagita controsocietà under 20 di una Francia dove la sinistra fa finta di non vedere e la destra brandisce un’ideologia della impotenza mascherata da attività. (Domenico Quirico, Stampa, 7 novembre 2005, p. 3, Estero).
Derivato dal s. f. inv. società con l’aggiunta del prefisso contro-.
Già attestato nella Repubblica del 7 ottobre 1992, p. 1, Prima pagina (Italo Calvino).