controversia
controvèrsia s. f. [dal lat. controversia, der. di controversus: v. controverso1]. – 1. Differenza di opinioni sostenuta con proprie ragioni da ciascuna delle due parti contrapposte; disputa, dibattito: sorse, insorse una c.; sostenere, finire, troncare, comporre una c., mettere fine a una c.; non com., porre o mettere in c., in discussione. 2. Nel linguaggio giur., la questione su cui verte la discussione delle parti contendenti in una lite giudiziaria. Anche, sinon. di lite, causa (in tale sign. è usato dal codice di procedura civile): c. collettive di lavoro, quelle relative a un conflitto di interessi proprî di una categoria professionale, riguardanti sia l’interpretazione e l’applicazione delle norme vigenti in materia di disciplina del lavoro, sia la modificazione o la regolamentazione ex novo della disciplina del lavoro; c. individuali del lavoro, quelle relative a rapporti di lavoro subordinato, a rapporti di mezzadria, di colonia parziaria e di affitto a coltivatore diretto, a rapporti di lavoro e di impiego dei dipendenti di enti pubblici; c. internazionali, quelle relative a un conflitto internazionale d’interessi, riguardanti sia l’interpretazione e l’applicazione di norme giuridiche già esistenti, sia la soluzione di un contrasto non risolvibile sulla base del diritto esistente. 3. a. Nella retorica romana, genere di declamazione scolastica che riprendeva gli elementi di una causa nota a scopo di esercitazione, oppure discuteva temi complessi e inverosimili; sono tali le Controversiae di Seneca il Vecchio. b. Nei primi secoli del cristianesimo, disputa su argomenti di dottrina o di esegesi.