convulso
agg. e s. m. [dal lat. convulsus, part. pass. di convellĕre «strappare»]. – 1. agg. a. Che si manifesta con brusche contrazioni dei muscoli, con rapide e violente scosse: tremito c.; moto c. delle membra, delle labbra; gesti c.; tosse c., la pertosse; riso, pianto c., irrefrenabile, nervoso. b. Meno com., di persona che si scuote nelle convulsioni o ha i muscoli contratti e irrigiditi per convulsione: dopo alcuni strani avvolgimenti, cascò morta c. (Redi); un giovane, che ... vidi convulso dibattersi in fondo ad una delle barche (Abba). Di parte del corpo, scosso da tremito, agitato, contratto: l’afferrò con le mani c.; su le c. labbra Del trepido, rapito amante (Leopardi). c. fig. Disordinato, nervoso, che procede a scatti, detto del modo di parlare o di esprimersi: frasi c.; stile c., prosa c.; una c. esposizione dei fatti; o agitatamente intenso e febbrile: un ritmo di lavoro c. ed estenuante. 2. s. m. Agitazione nervosa: avere il c.; far venire il c.; par che abbia il c., di persona irrequieta, che non sta mai ferma. Anche, manifestazione violenta, moto convulso: essere preso (o scosso) da convulsi di riso, di pianto. ◆ Avv. convulsaménte, in modo manifestamente nervoso e agitato: ridere, piangere convulsamente; muovere convulsamente le mani.