copia e incolla
(copia-e-incolla, copia/incolla, copincolla) loc. s.le m. inv. 1. In informatica, l'operazione con cui si seleziona una porzione di testo o un blocco di dati per riprodurli o all'interno del documento di origine in una collocazione diversa, o in un altro documento, oppure, in internet, dentro campi per testi e finestre di ricerca. 2. (fig.) Assemblaggio di testi ripresi da altre fonti e, in senso peggiorativo, plagio. 3. (fig.) Trasposizione fedele ma priva di originalità. ◆ Il Pentagono sta indagando per accertare come sia stato possibile che gli "omissis" sul rapporto dell'inchiesta Usa sulla morte di Nicola Calipari siano risultati leggibili con una semplice operazione di «copia e incolla». (Repubblica, 3 maggio 2005, p. 6, Politica estera) • La Darrieussecq mette la sua autodifesa a disposizione di chi è accusato di plagio (o lo sarà in futuro). Il club del copia-e-incolla ha dunque la sua avvocatessa d'ufficio. Il libro, però, manca di un'igienica distinzione tra il caso personale che l'ha generato e i grandi nomi che, con la loro statura da giganti e i loro drammi, ridimensionano tono e portata della vicenda dell'autrice. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera.it, 31 ottobre 2011, Cultura) • Beppe Grillo attacca il programma di Renzi, che definisce per metà un copia/incolla di quello dei grillini. (Giornale.it, 19 febbraio 2014, Interni, Video) • «Fare copia e incolla del sistema tedesco in Italia credo sia impossibile» [Marco Gay, imprenditore, a proposito delle leggi sul mercato del lavoro nei due Paesi]. (Jacopo Iacoboni, Stampa, 23 settembre 2014, p. 3, Primo piano).
Composto dal v. copiare, dalla cong. e e dal v. incollare, ricalcando l'espressione ingl. copy and paste.
Già attestato nella Repubblica.it del 12 maggio 1998, Tecnologie (Annalisa Usai).