corda /'kɔrda/ s. f. [dal lat. chorda, gr. khordés "corda di minugia", poi "corda" in genere]. - 1. a. [fascio di fibre vegetali o di fili metallici, atto a sopportare sforzi di trazione, usato per legature e imballaggi e per sollevare, sostenere o trascinare oggetti] ≈ cavo, fune. ↓ spago, stringa, [per impiccagioni o per legare animali] capestro, [per impiccare] cappio, [per legare animali] cavezza, [del saio dei monaci] cordiglio, [del saio dei monaci] cordone. b. [cavo adoperato in marineria per usi vari] ≈ ⇓ alzaia, canapo, capo, cima, cordone, gomena, sartia. ● Espressioni (con uso fig.): dare la corda (a qualcosa) ≈ caricare (ø); mettere la corda al collo (a qualcuno) [imporre condizioni onerose, da strozzino e sim.] ≈ (pop.) scannare (ø), strangolare (ø), strozzare (ø); reggere la corda (a qualcuno) ≈ aiutare (ø), assistere (ø), tenere bordone. ↑ spalleggiare (ø). ↔ ostacolare (ø), osteggiare (ø); tagliare la corda → □; tendere (o tirare) troppo la corda → □. 2. (mus.) [ciascuno dei fili tesi sopra la cassa di risonanza di alcuni strumenti musicali] ● Espressioni: fig., fare vibrare una corda 1. [parlare di qualcosa per accenni] ≈ accennare (a), evocare (ø). 2. [fare effetto commovente] ≈ commuovere, toccare. □ tagliare la corda ≈ darsi alla fuga, fuggire, scappare, (pop.) squagliarsela, (pop.) svignarsela. □ tendere (o tirare) troppo la corda ≈ calcare la mano, eccedere, esagerare, (fam.) strafare. ↔ contenersi, limitarsi, moderarsi.