correttismo
s. m. Abitudine a conformarsi a criteri di correttezza. ◆ Condivido l’obiezione alle epurazioni lessicali: che per correttismo politico si sopprimano i nomi di marito e moglie in cambio di neutri «coniugi» è una sciocchezza, dal momento che uomini e donne, madri e padri, fratelli e sorelle, etero e gay e altri continuano a esistere e a seguire scelte diverse. (Adriano Sofri, Repubblica, 8 luglio 2005, p. 39, Cronaca) • A chi fu affidata la missione culturale di irridere il mondo stupido attraverso una irresistibile commedia del correttismo ideologico come la «Versione di Barney»? A noi! A chi se non «a noi!» la qualifica di giornale di sinistra, pieni come siamo di redattori e collaboratori di sinistra, e anche quelli di destra sono un po’ di sinistra nel segreto del loro cuore? (Giuliano Ferrara, Foglio, 12 dicembre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. corretto con l’aggiunta del suffisso -ismo.