corridoio
corridóio (ant. corritóio, corritóre, ant. o region. corridóre) s. m. [der. di correre, propr. «luogo dove si corre»]. – 1. a. Ambiente, generalmente stretto e lungo, che serve di passaggio, comunicazione o disimpegno nelle case d’abitazione, e assume particolare importanza e sviluppo nei fabbricati di abitazione collettiva (alberghi, scuole, uffici e sim.) dov’è necessario che i singoli locali risultino reciprocamente indipendenti: i c. della scuola, del tribunale, del teatro; la stanza del capoufficio è la quarta a destra, in fondo al corridoio. Nei palazzi del Parlamento, il corridoio è il luogo dove si dànno normalmente convegno giornalisti e parlamentari (quello di Montecitorio, a Roma, è chiamato Transatlantico o, scherz. nel linguaggio giornalistico, corridoio dei passi perduti); di qui le locuz. fig. voci di corridoio, notizie ufficiose, che attendono conferma, o indiscrezioni sull’attività del governo, del parlamento o dei partiti, raccolte e diffuse da chi ha frequenti contatti con i loro membri e in genere con ambienti politici (anche, con senso peggiorativo, chiacchiere di c., quando si tratti di notizie e vociferazioni scarsamente attendibili, o di pettegolezzi); e manovre di corridoio, accordi, interventi o altre manovre compiute copertamente da uomini politici per favorire o impedire la realizzazione di determinati fatti. b. Nelle carrozze ferroviarie, stretto passaggio che dà accesso ai varî scompartimenti; analogamente, negli autobus, negli aerei, e anche nelle sale di spettacolo, il passaggio da cui si accede alle varie file di posti a sedere. c. Nella marina militare, ponte di corridoio, il terzo ponte a cominciare dall’alto; nei vascelli della marina velica era il ponte disposto al di sotto del ponte di batteria più basso. d. Banchina per difensori situata, nelle opere di fortificazione del sec. 16°, dietro al parapetto del muro del terrapieno, costituente la cortina delle opere. 2. estens. a. Nel tennis, ciascuno dei due settori laterali del campo compresi fra le linee che delimitano lo spazio destinato al singolare e quelle delimitanti lo spazio per il doppio. b. Nel gioco del calcio, spazio in profondità che viene ad aprirsi nello schieramento degli avversarî e che consente di portare contro di loro un attacco: trovare il c. giusto (da parte di un attaccante); chiudere i c. (da parte della difesa). 3. fig. a. In diritto internazionale, striscia di terra che collega il territorio di uno stato con un suo sbocco, attraversando il territorio di un altro stato. In partic., c. polacco, espressione con cui, nel periodo tra le due guerre mondiali, era designato lo stretto territorio che metteva in comunicazione la Polonia col mar Baltico sul porto di Gdynia, separando la Prussia orientale dal resto della Germania. b. C. umanitario (calco dell’ingl. humanitarian corridor), fascia di territorio di un paese in guerra in cui le attività belliche vengono sospese per consentire il passaggio di convoglî per il trasferimento dei profughi e per l’assistenza alle popolazioni. c. In aeronautica, c. aereo, passaggio aereo stabilito in base ad accordi internazionali per l’attraversamento dello spazio aereo di determinati paesi; come termine militare, passaggio aereo che attraversa un sistema di difesa antiaerea. Con sign. più tecnico, in aeronautica e spec. nella navigazione spaziale, l’insieme di quote e di velocità che definiscono adeguate traiettorie, predeterminate come più sicure per la sopportazione fisiologica. ◆ Dim. corridoiétto, corridoino.