corridoio politico
loc. s.le m. Spazio riservato alle relazioni e alle trattative politiche. ◆ Diventa quantomeno imbarazzante tacciare un fesso di essere pollo, deridere uno stolto dandogli del bue o invitare un vile a essere meno pecorone. Scopriamo infatti che i polli possono essere gelosi, amorosi o macchinosi e sono capaci di trucchi machiavellici, degni di un corridoio politico; (Maria Chiara Bonazzi, Stampa, 11 marzo 2005, p. 16, Cronache Italiane) • L’unico vero punto d’incontro era stato per anni, pur tra mille distinguo, proprio il corridoio politico tracciato dal minuscolo «partito della grande unione». Ma ora, la visita del pontefice, preceduta dalle critiche alla lectio magistralis di Ratisbona, e la comune avversione alle aspirazioni europee della Turchia sono diventati il pretesto per un pericoloso avvicinamento. (Antonio Ferrari, Corriere della sera, 23 novembre 2006, p. 1, Prima pagina) • I lavori del vertice europeo del 21 e del 22 giugno sono già fissati, scrive Richard Werly, corrispondente da Bruxelles del quotidiano svizzero «Le Temps». «Due sherpa della cancelliera Angela Merkel presenteranno le grandi linee del “corridoio politico” che dovrebbe portare a un nuovo testo condiviso della costituzione europea respinta nel 2005 dai referendum francese e olandese». (Europa, 7 giugno 2007, p. 7, Press Review).
Composto dal s. m. corridoio e dall’agg. politico.
Già attestato nella Repubblica del 9 ottobre 1987, Affari & Finanza, p. 8 (Alessandra Carini).