corrompere /ko'r:ompere/ [dal lat. corrumpĕre] (coniug. come rompere). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare un'azione di disfacimento, detto soprattutto di alimenti] ≈ avariare, decomporre, deteriorare, guastare. ↓ alterare, rovinare. ↔ conservare, mantenere. b. [modificare la composizione di cibi, bevande e sim., aggiungendo componenti meno pregiate] ≈ adulterare, alterare, sofisticare, trattare. c. [rovinare, riferito ad ambiente (acqua, aria e sim.): le esalazioni hanno corrotto l'aria] ≈ ammorbare, (lett.) attossicare, avvelenare, contaminare, infettare, inquinare. ↔ depurare, purificare, ripulire, sanare. 2. (fig.) a. [deteriorare moralmente, riferito ad animo, persona e sim.: c. i costumi, c. la società] ≈ (fam.) bacare, depravare, fuorviare, guastare, pervertire, sviare, traviare. ↔ edificare, elevare, nobilitare. ↑ redimere. b. [indurre con denaro o con promesse a venir meno al dovere: c. i giudici, i testimoni] ≈ (fam.) comprare, subornare, (pop.) ungere. ■ corrompersi v. intr. pron. 1. [deteriorarsi: il cadavere comincia a corrompersi] ≈ alterarsi, decomporsi. ↑ marcire, putrefarsi. ↔ conservarsi, mantenersi. 2. (fig.) [cadere moralmente in basso: i costumi si corrompono facilmente] ≈ degenerare, guastarsi, traviarsi. ↔ elevarsi, nobilitarsi.