Cosa bianca
(Cosa Bianca), loc. s.le f. Raggruppamento politico non ben definito nell’area del centro di ispirazione cattolica. ◆ Identità, o programma. Partito di ispirazione cristiana, o «Cosa bianca». Oppure, volendo, «prima [Romano] Prodi» o «prima il Ppi». Si dividono lungo questo crinale, i Popolari, cercando la strada per uscire dal limbo del 4-6 per cento in cui sono finiti, nella Seconda repubblica, gli eredi maggiori della Dc. (S[tefano] Marr[oni], Repubblica, 25 aprile 1998, p. 8, Politica) • L’Udc […] tiene un basso profilo, soddisfatta per la svolta proporzionalista di Fi, e impegnata a lavorare sulla «Cosa bianca». Nell’aggregazione centrista [Pier Ferdinando] Casini non dispera di coinvolgere anche An. Ma [Gianfranco] Fini chiarisce: «Dialoghiamo con tutti, certo, ma non confluiremo mai nella Cosa bianca». (Gabriella Bellucci, Sicilia, 23 novembre 2007, p. 4, Il Fatto) • [tit.] «Cosa Bianca», continua il pressing [testo] Mario Baccini e Bruno Tabacci insistono nella proposta di dar vita ad una «Cosa bianca» in cui far confluire l’Udc. […] La «Cosa Bianca», che l’esponente dello Scudocrociato ha sostenuto deve presentarsi da sola alle elezioni, «è un processo irreversibile», indicato anche dal congresso dell’Udc e «i sondaggi la stimano tra il 14 e il 16%». (Avvenire, 27 gennaio 2008, p. 8, Oggi Italia).
Composto dal s. f. cosa e dall’agg. bianco, riprendendo - in questa e nelle neoformazioni successive - il titolo del film di John Carpenter The Thing del 1982 (ediz. it. La Cosa), riferito a una creatura aliena dai contorni non ben definiti.
Già attestato nel Corriere della sera del 5 aprile 1993, p. 3, In primo piano (Lorenzo Fuccaro).