cospetto
cospètto (letter. conspètto) s. m. [dal lat. conspectus -us, der. di conspicĕre «scorgere, guardare»]. – Presenza, vista, spec. nelle locuz. al c., in c., nel c. di, alla presenza, innanzi: presentarsi, comparire al c. di qualcuno; peccati che gridano vendetta al c. di Dio; Pensa il dì che a Tulna ei venne Di Crimilde nel conspetto (Carducci); anche fig., pensiero, mente: Tempo futuro m’è già nel c. (Dante). Nel c., al c. di Dio, per dar maggior forza a un giuramento: sono innocente al c. di Dio; di qui l’esclam. ellittica cospetto!, per indicare meraviglia, sorpresa, o lieve irritazione: Cospetto! mi vorresti pelar tutto come un frate! (I. Nievo); c.! ... e me lo dici ora?; scherz., c. di Bacco! ◆ Accr. e pegg. cospettóne, cospettàccio, cospettonàccio, come esclamazioni, per lo più scherz., di stupore o d’irritazione.