cossuttiano
s. m. e agg. Sostenitore della linea politica di Armando Cossutta; aderente al Pdci (Partito dei comunisti italiani), partito da lui fondato nel 1998, in seguito alla scissione del Partito della Rifondazione Comunista; relativo ad Armando Cossutta e al Pdci. ◆ Si parla anche di una chiacchierata avvenuta a Mosca qualche settimana fa tra una delegazione cossuttiana e Gennadij Zjuganov: erano i giorni in cui si preparava il caso Ocalan, allontanato dalla Siria. (Foglio, 19 novembre 1998, p. 1, Prima pagina) • Ma se davvero viviamo, come sostiene il cossuttiano [Marco] Rizzo, in una sorta di «maccartismo all’amatriciana» è inutile metterla sul ridere, e il primo a saperlo è proprio Carlo Fucci. (Giovanna Pajetta, Manifesto, 6 gennaio 2005, p. 6, Politica) • C’è chi ha notato, più dell’assenza del ministro del Lavoro Cesare Damiano, la presenza di uomini e donne di governo di fede «rifondarola»: dal ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, al sottosegretario al lavoro, la pugliese Rosa Rinaldi, all’assessore della Campania, Corrado Gabriele. Per non parlare dei «cossuttiani»: dal presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, Gianni Pagliarini, all’assessore pugliese alla Formazione professionale, Marco Barbieri. (Piero Ricci, Repubblica, 4 luglio 2007, Bari, p. X).
Derivato dal nome proprio (Armando) Cossutta con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 14 luglio 1984, p. 4 (Giorgio Battistini).