costituzione
costituzióne (ant. constituzióne) s. f. [dal lat. constitutio -onis, der. di constituĕre «costituire»]. – 1. a. L’atto, il fatto di costituire, d’essere costituito: la c. di una società, di una cooperativa, di uno stato, di un governo, d’un ordine religioso. b. Il modo d’essere costituito, cioè composto: modificare la c. di una giuria, di un consiglio d’amministrazione. c. ant. Fondazione: dal principio de la c. di Roma (Dante). d. Assegnazione nelle forme legali: c. della dote; c. di una rendita. 2. Il modo con cui un corpo, un oggetto, un organismo è costituito, nell’insieme delle sue qualità, proprietà, nella forma, nella natura fisica e chimica, ecc.: la c. dei pianeti, dell’organismo animale, delle piante; c. geologica, morfologica, tettonica, di un rilievo, di un terreno, ecc. In partic.: a. In chimica, formula di c. (o di struttura) di un composto, rappresentazione grafica nella quale i simboli dei diversi elementi presenti sono collegati fra loro per lo più da lineette (che indicano la valenza dei diversi elementi o gruppi di elementi) allo scopo di dare un’idea della disposizione degli atomi nel composto stesso. b. In medicina, il complesso delle caratteristiche morfologiche, funzionali e psichiche, tra loro correlate, proprie di ogni individuo. Nell’uso corrente, le qualità fisiche e funzionali dell’organismo umano nel loro complesso: persona di sana, robusta, forte, debole, gracile c.; sto bene, quanto permette la natura della mia c. (Leopardi). 3. a. La struttura essenziale dello stato, cioè l’insieme delle istituzioni che ne determinano l’ordinamento supremo; in partic., l’insieme delle norme giuridiche e legislative fondamentali che tracciano le linee maestre dell’ordinamento dello stato: c. rigide, quelle che non possono essere modificate dagli organi legislativi ordinarî; c. flessibili, quelle modificabili con leggi e procedure ordinarie. b. L’atto scritto, il documento (detto anche carta o statuto) che contiene le norme costituzionali o almeno la maggior parte di esse: emanare, osservare, violare, tradire la costituzione. 4. Atto avente forza di legge, decreto emanato da un sovrano o da altra suprema autorità; per lo più al plur.: c. imperiali, regie; i decreti e le c. del concilio di Trento (Davila); c. apostoliche, il complesso delle leggi ecclesiastiche; c. pontificie, atti pontifici sulle materie più importanti; c. religiose, codice che regola l’istituzione e l’organizzazione degli istituti religiosi. 5. Nel linguaggio forense, c. in giudizio, deposito in cancelleria, da parte dell’attore, della nota d’iscrizione a ruolo e del fascicolo; da parte del convenuto, del proprio fascicolo e della comparsa di risposta. 6. Il costituirsi, cioè il consegnarsi spontaneamente alla giustizia, dichiarandosi reo: la c. di un ricercato.