covare [lat. cubare "star coricato, giacere"] (io cóvo, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. (zoot.) [tenere sotto di sé le uova per trasmettere loro il calore necessario allo sviluppo dell'embrione e alla nascita dei piccoli, detto degli uccelli e di altri animali ovipari: la chioccia cova; c. i pulcini] ≈ incubare. ⇑ riscaldare. b. (fig.) [trattare con una cura assidua ed eccessiva: mamme che covano troppo i loro figli] ≈ coccolare, curare, custodire, proteggere. ↑ viziare. ↔ trascurare. c. (estens.) [di persona, rimanere a lungo nel letto] ≈ indugiare, poltrire. ‖ oziare. 2. a. (fig.) [riferito a passione, rancore, vendetta e sim., sviluppare celatamente nell'animo: c. odio, risentimento] ≈ alimentare, maturare, meditare, nutrire. b. [organizzare di nascosto, detto di piano, progetto e sim.] ≈ architettare, preparare, progettare. c. [contrarre una malattia] ≈ incubare. ■ v. intr. (aus. avere) [di fuoco, inganno, malattia e sim., svilupparsi o essere attivo di nascosto, anche fig.: da tempo la malattia covava in lei; c. sotto la cenere] ≈ annidarsi, celarsi, dissimularsi, nascondersi. ↔ apparire, manifestarsi.