Cpa
s. f. inv. Sigla dell’ingl. Coalition Provisional Authority, Autorità provvisoria della coalizione multinazionale operativa in Iraq. ◆ l’ambasciatore Gian Ludovico De Martino, inviato straordinario del Governo italiano presso l’autorità provvisoria della Coalizione in Iraq (Cpa), e il suo consulente militare, generale Carlo Cabigiosu, si sono recati ieri a Nassirya, la città che presto sarà affidata al controllo dei militari italiani. (Giornale di Brescia, 2 luglio 2003, p. 4, Estero) • Per il Governo la replica è arrivata dal sottosegretario alla Difesa, [Francesco] Bosi: «Non risulta che Umberto Cupertino, Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Fabrizio Quattrocchi lavorassero per gli Stati Uniti o per la Cpa: erano al servizio di privati. Una loro diretta dipendenza dagli Usa non è mai risultata a nessuno, a meno che non si voglia elucubrare e dire se tu lavori per uno, che a sua volta lavora per un altro, ecc. Ma si tratta comunque di congetture che non possono portare a nulla». (Unione Sarda, 22 ottobre 2004, p. 9, Esteri) • La guerra in Iraq è un «incubo senza fine» causato dalla «incompetenza» e dalla «negligenza» della classe dirigente americana. È perentorio il generale Ricardo Sanchez, capo delle forze della Coalizione (CPA) nel Paese del Golfo tra il 2003 e il 2004, e finito nella bufera per lo scandalo delle torture compiute durante il suo comando sui detenuti del carcere di Abu Ghraib. (Francesco Semprini, Stampa, 14 ottobre 2007, p. 10, Estero).