crepaccio
crepàccio s. m. [der. di crepa]. – 1. Grande crepa o crepatura: i c. del terreno. In partic., fenditura, generalmente di limitata ampiezza e profondità, che si forma in talune masse rocciose in seguito alla degradazione meteorica di parti meno resistenti oppure per cause tettoniche o per movimenti tellurici: nei c. gialli delle colline cretacee (Carducci). 2. Spaccatura che si osserva nelle masse glaciali e talvolta anche negli ammassi di neve permanente, originata generalmente da fenomeni di stiramento e di scorrimento che si verificano entro la massa di ghiaccio in movimento; c. marginali o terminali, dovuti alla contrazione degli strati nevosi del bacino di raccolta che si trasformano in ghiaccio; c. longitudinali e trasversali della lingua del ghiacciaio, dovuti alle irregolarità delle sponde e del fondo; c. concentrici circolari, provocati dal crollo di cavità interne. 3. C. lunari, lunghi solchi, della larghezza di un chilometro circa e di profondità sconosciuta, che attraversano la superficie lunare senza un’apparente relazione con le sue altre accidentalità. ◆ Dim. crepacciòlo.