crepare v. intr. [lat. crĕpare, propr. "strepitare", poi "scoppiare"] (io crèpo, ecc.; aus. essere). - 1. [lacerare, detto di pelle, corteccia, parete e sim., anche nella forma creparsi: il muro è crepato in più punti; mi si sono crepate le mani per il freddo] ≈ aprirsi, (tosc.) crettare, fendersi, incrinarsi, screpolarsi. ↑ spaccarsi, squarciarsi. 2. (fam.) [arrivare al limite della sopportazione, detto di sentimento, sensazione e sim.: c. dalle risa, d'invidia; c. di caldo] ≈ (fam.) schiattare, scoppiare, [di risata] sbellicarsi, [di risata] smascellarsi. 3. (spreg.) [detto degli animali o dell'uomo, cessare di vivere: gli è crepato l'asino] ≈ (fam.) schiattare, tirare le cuoia. ↓ (eufem.) andarsene, (lett.) decedere, (lett.) defungere, morire, perire, (lett.) trapassare. [⍈ MORIRE]