crespo
créspo agg. e s. m. [lat. crĭspus]. – 1. agg. Che si presenta con piccole e fitte ondulazioni: capelli c.; barba c.; Crin d’oro crespo (Bembo). Che ha la superficie increspata: tessuto, velo c.; gorgiere inamidate e c. (Manzoni); letter., della superficie del mare, d’un lago, ecc.: marina tranquilla che mostri d’esser c., luminosa e brillante (Caro). Riferito alla pelle, rugoso, grinzos0: la faccia per li digiuni era diventata pallida e c. (Cavalca); Fronte c., u’ mirando io mi scoloro (Berni). 2. s. m. a. Tessuto (detto anche spesso, con termine francese, crêpe) in armatura tela, con fili sia in ordito sia in trama fortemente ritorti, che presenta un caratteristico aspetto ondulato dovuto al restringimento subito dal filato durante la rifinitura: un c. di seta, di cotone, di lana; una camicetta di crespo. b. Sciarpa o velo di crespo, spec. nero, per lutto. c. In funzione appositiva, carta crespo, lo stesso che carta crespata (v. crespato).