crine
s. m. (ant. crina s. f.; ant., ma tuttora in uso nel sign. 1, crino) [lat. crīnis «crine, capello, chioma»]. – 1. Ciascuno dei peli della criniera o della coda del cavallo e di animali affini, di struttura simile a quella del capello umano, costituiti essenzialmente da cheratina, usati per imbottiture, nella fabbricazione di spazzole e pennelli e nell’industria tessile: una spazzola di crini; cambiare i c. all’archetto (del violino); spesso usato, soprattutto con riferimento all’uso per imbottiture, al sing. con valore collettivo: materasso di crine; imbottitura di crine. 2. C. vegetale (o semplicem. crine), materiale fibroso proveniente da diverse piante, spec. palme, posto in commercio sotto forma di trecce ritorte, usato per imbottiture, imballaggi, materassi. C. vegetale marino, fornito dalle foglie seccate di due piante monocotiledoni, Zostera marina e Posidonia oceanica, usato per imbottiture e imballaggi. 3. Tessuto rigido di crine animale, vegetale o artificiale, usato come contrafforte in sartoria. 4. poet. Capello: Allor di quella bionda testa svelse Morte co la sua mano un aureo c. (Petrarca); con valore collettivo, i capelli, la chioma: Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il c. (Leopardi). 5. Chioma luminosa di comete; poet., raggio luminoso del Sole, delle stelle: In quella parte del giovanetto anno Che ’l sole i crin sotto l’Aquario tempra (Dante). 6. tosc. Crinale di un rilievo montuoso: percorrendo il c. di quel monte (Fucini).