crioconservato
p. pass. e agg. Conservato mediante un processo di congelamento. ◆ Sono stati dipinti scenari in cui l’utero naturale non sarà più indispensabile. Addirittura si è parlato dell’eliminazione di una funzione fondamentale della donna, di un mondo di soli uomini che, con poche cellule femminili crioconservate, si autoriprodurranno a piacimento. E, come al solito, sulle ipotesi fondate su esperimenti ancora in corso, si innalzano canti di giubilo e osanna, oppure levate di scudi e anatemi. (Mina, Stampa, 16 febbraio 2002, p. 1, Prima pagina) • La seconda mediazione proposta da [Giuliano] Amato riguarda gli embrioni attualmente crioconservati, cioè i bambini prodotti nel disordine legislativo ed etico a migliaia, poi messi in frigorifero in attesa di un destino incerto, probabilmente il deperimento e la morte per la grande maggioranza tra loro: essendo truce e irrimediabile il loro destino, tanto vale usarli per la ricerca, questi bambini. Diciamo «bambini» perché implicitamente ma onestamente il ragionamento di Amato riconosce (in un passaggio usa perfino la parola incriminata dai politicamente corretti: «uccidere») che gli embrioni sono l’inizio di un bambino. (Giuliano Ferrara, Corriere della sera, 12 aprile 2005, p. 9, Politica) • Tutti verranno sottoposti agli esami specialistici e mirati all’individuazione del virus dell’epatite B. «È difficile trovare risultati positivi in persone che hanno un numero bassissimo di linfociti -- ha aggiunto il direttore sanitario [Salvatore Passafaro] --. Ci vorrà anche una settimana per capire meglio come sono andate le cose. Ma una cosa è certa che tutte le sacche di cellule staminali crioconservate nel nostro ospedale sono risultate negative». (Federica Angeli, Repubblica, 11 marzo 2007, Roma, p. II).
Composto dal confisso crio- aggiunto al p. pass. e agg. conservato.
Già attestato nel Corriere della sera del 3 gennaio 1992, p. 14, Cronache (Cesare Rimini).