cristallizzazione
cristalliżżazióne s. f. [der. di cristallizzare]. – 1. Fenomeno per cui una sostanza assume lo stato cristallino, il che può avvenire per solidificazione di masse fuse (c. dal fuso), per separazione di una sostanza insolubile originatasi per reazione chimica o per precipitazione di un soluto da un solvente soprasaturo (c. dal soluto), per sublimazione (c. dal vapore), per processi biologici o anche per passaggio naturale di vetri e colloidi dallo stato amorfo, metastabile, allo stato cristallino, stabile. C. frazionata, separazione dei varî componenti di una miscela di sostanze cristalline in soluzione, per concentrazione della soluzione stessa e isolamento dei precipitati cui, raggiunto il limite di solubilità, ogni componente dà luogo (il processo è largamente utilizzato nell’industria: per es., nella purificazione di molte sostanze, e nell’estrazione dei sali dalle acque marine). Germe (o nucleo o centro) di c., aggruppamento regolare di atomi da cui si origina l’individuo cristallino. 2. fig. Il fatto di cristallizzare o di cristallizzarsi, riferito a persona, idea, istituzione che si chiude o viene chiusa in forme fisse e rigide, perdendo la capacità di progredire, di evolversi, di svilupparsi: la c. dello spirito, di un sistema, della cultura; più genericam., l’assumere una forma fissa: c. di un sintagma, di una locuzione.