crociato
agg. e s. m. [der. di croce, crociare]. – 1. agg. Segnato, contraddistinto con una croce. In partic.: a. In araldica, attributo del globo imperiale, delle bandiere e di altre figure sormontate o caricate da una croce. Scudo c., emblema della Democrazia Cristiana. b. In numismatica, attributo di monete che hanno come tipo, al diritto o al rovescio, la croce; si hanno quindi denari c. (come quelli di Verona del sec. 13°), grossi c., scudi c., ecc. c. In zoologia, ragno c., o anche, meno spesso, ragno portacroce, nome comune di un grosso ragno (lat. scient. Araneus diadematus, sinon. Epeira diademata), diffuso in gran parte d’Europa, Asia e America Settentr., così chiamato per un caratteristico segno di croce sul dorso. 2. agg. Disposto o fatto a forma di croce: ansava, curvo su la sua mazza c. (D’Annunzio); parole c., lo stesso che parole incrociate. In partic., in anatomia, legamenti c., legamenti dell’articolazione del ginocchio, distinti in anteriore e posteriore, che costituiscono i più forti mezzi di collegamento tra i condili del femore e la tibia. 3. s. m. Chi partecipava a una crociata, e portava sul petto il simbolo della croce. ◆ Dim. crociatino (v.).