crogiolo
crogiòlo (letter. crogiuòlo) s. m. [dal fr. croiseul, nome di una specie di lampada]. – 1. Recipiente usato per fondere metalli, vetri, ecc., in genere di forma cilindrica o tronco-conica, fatto di materiale refrattario o anche, per usi particolari, di metallo, di platino per analisi chimiche, ecc. 2. Parte inferiore dei forni a tino (altiforni, cubilotti), nella quale si raccolgono, per gravità, sia il metallo fuso sia la scoria, che vengono spillati periodicamente. 3. In senso fig., mezzo, ambiente in cui si compie una fusione di elementi diversi: quei dialetti, reliquie dei vecchi linguaggi italici passati per il crogiuolo latino (Carducci); mettere nel c., fondere varî elementi per la creazione di un’opera, l’avvio di un’impresa e simili.