cronico
crònico agg. [dal lat. chronĭcus, gr. χρονικός, der. di χρόνος «tempo»] (pl. m. -ci) . – 1. In medicina, e nel linguaggio com., di malattia o condizione morbosa a lento decorso, e quindi con scarsa tendenza a raggiungere l’esito, cioè la guarigione, la morte, o l’adattamento a nuove condizioni di vita, attraverso l’instaurarsi di un nuovo equilibrio: soffrire di bronchite c., essere affetto da asma cronica. 2. fig. Di abitudine o difetto inveterato e tale da apparire irrimediabile: la pigrizia è il suo male c.; avere il vizio c. di fumare, di sparlare, di mentire, ecc.; il suo dire lombardo era ancora infetto da certe c. patavinità (Fogazzaro). 3. Riferito a persona, anche come s. m. (f. -a, raro), affetto da malattia cronica: un asmatico c.; è un alcolizzato c.; ospedale, reparto per cronici (o per lungodegenti). In senso fig. (solo come agg.): è un fumatore, un bugiardo, un ritardatario cronico. 4. Con il sign. etimologico, che riguarda il tempo, soltanto nella locuz. data c., con cui viene talvolta indicata la parte della data che dà l’indicazione del tempo (giorno, mese, anno), in contrapp. alla data topica, che dà l’indicazione del luogo. ◆ Avv. cronicaménte, in forma cronica: soffro cronicamente di cistite; e con uso fig., iron. o scherz.: è cronicamente invidioso di tutti; sono cronicamente goloso; patisce cronicamente la sete.