crowdsourcing
s. m. inv. Richiesta o raccolta, attraverso la rete telematica, di suggerimenti, idee, opinioni, progetti o prodotti, per i quali possono essere previsti, come incentivi, premi o somme di denaro. ◆ Yahoo! invece sembra voler intercettare i trend della rete in un altro senso. Se infatti Microsoft si orienta verso il web 2.0 più dalla parte tecnica (linguaggi di programmazione e social tagging) Yahoo! continua la strada verso il crowdsourcing che aveva intrapreso dopo l’acquisizione di Konfabulator (poi trafosrmato in Yahoo!Widgets). Un sistema, questo del crowdsourcing per addon, reso noto dal browser open source Mozilla Firefox che con le sue estensioni ha divulgato un modo diverso e decisamente migliore di rielaborare l’utilità di un software. (Gabriele Niola, Repubblica, 3 luglio 2006, Affari & Finanza, p. 16) • Il [«Washington Post»] quotidiano consacrato dal caso Watergate ha tenuto a battesimo il nuovo «LoudounExtra» (dal nome della Loudoun County, sempre in zona Washington), che invita i cittadini a diventare giornalisti. [...] dietro la paparazzata non professionale c’è Jay Rosen, professore di giornalismo alla New York University e teorico del «crowdsourcing», in due parole, la possibilità di usare l’intelligenza collettiva di internet e il «citizen journalism» in maniera mirata. (Roselina Salemi, Stampa, 15 agosto 2007, p. 23, Cronache Italiane) • oggi una visione frammentata ha lasciato spazio a un approccio integrato, dove il protagonista è la persona e meno il professionista. In questo processo internet è decisivo. In più modi. L’ultimo, il più intrigante, è il fenomeno del «crowdsourcing», neologismo inventato da «Wired», nato dalla sintesi di crowd (folla) e outsourcing (delega in esterno di alcune attività). Identifica il modello di business secondo cui un’azienda esternalizza un lavoro generalmente realizzato all’interno verso un gruppo di persone attraverso un appello aperto in rete. (Luca Salvioli, Sole 24 Ore, 14 febbraio 2008, nòva24, p. 15).
Dall’ingl. crowdsourcing, a sua volta composto dai s. crowd (‘folla, massa’) e (out)sourcing (‘esternalizzazione, terziarizzazione’).