crudele
crudèle agg. [dal lat. crudelis, der. di crudus: v. crudo]. – 1. Di persona, che non sente pietà nel veder soffrire altri, o che procura essa stessa ad altri, coscientemente e spesso con compiacimento, sofferenze materiali o spirituali: uomo c.; il c. tiranno; essere c. nel punire, nel vendicarsi; sei stato c. a parlargli così; per estens., animo c., cuore c., che manca di compassione, duro, insensibile. Si può riferire anche ad animali feroci, quasi attribuendo loro una deliberata coscienza di fare il male: la tigre c. che le aveva sbranato il figlio; Cerbero, fiera c. e diversa (Dante); analogam., destino c., il caso c., avverso, aspro, doloroso. 2. Di atto, compiuto con crudeltà o che comunque procuri strazio fisico o dolore morale: vendetta c.; una c. strage; supplizio c.; morire tra c. tormenti; rivolgere c. parole; anche con sign. attenuato: quando scrive, detesta la c. precisione, che fissa i gesti e i profili (Pietro Citati). ◆ Avv. crudelménte, in modo crudele, spietato; con cattiveria, con brutalità: torturare crudelmente; vendicarsi crudelmente di qualcuno; picchiare crudelmente un bambino.