cucina di strada
loc. s.le f. Cucina locale, regionale, etnica, le cui preparazioni si consumano anche passeggiando, talvolta in occasione di fiere e manifestazioni popolari. ◆ Mentre nel sud del mondo la cucina di strada non conosce tregua, oggi nelle capitali europee, lo street food è diventato di gran moda. Sono soprattutto i giovani ad apprezzare le specialità della New gastronomy dalla chinatown di Gerrard street a Londra alla parigina rue de Lappe a due passi dalla Bastiglia. (Stampa, 21 settembre 2001, Torinosette, p. 91) • A Palermo [...] è ancora assai amata la cucina di strada, se soltanto il 17% dei ragazzi dichiara di non gradirla affatto (e la preferenza è, nell’ordine, per panelle, arancine, stigghiola, pane con milza, sfincione, ma è alta anche la preferenza per il cartoccio con salsa rosa). […] E sinanco una pratica alimentare di forte radicamento popolare come la cucina di strada è diventata street food. (Giovanni Ruffino, Repubblica, 5 maggio 2006, Palermo, p. X) • E poi ci sono aspetti ludico-gastronomici come l’aperitivo di mezzogiorno e la cucina di strada o il bivacco notturno (Stampa, 1° giugno 2007, Asti, p. 68).
Composto dal s. f. cucina, dalla prep. di e dal s. f. strada, ricalcando l’espressione ingl. street cooking.
Già attestato nel Corriere della sera del 21 novembre 1994, p. 7 (Giovanni Ballarini).
V. anche cibo di strada e street-food.