cultore
cultóre s. m. (f. -trice) [dal lat. cultor -oris, der. di colĕre «coltivare» (e anche «abitare»), part. pass. cultus]. – 1. Chi coltiva un’arte, una scienza, ecc.: un c. della filosofia; essere un c. delle scienze occulte; i c. dell’enigmistica; sono un appassionato c. di musica da camera; genere di poesia che ha molti cultori. In senso generico, c. della materia, espressione in uso spec. negli ambienti universitarî per indicare lo specialista di una determinata disciplina (o sezione disciplinare) o attività, che, anche senza avere il grado accademico richiesto, venga per es. chiamato come esperto a far parte di una commissione o sim. 2. letter. Adoratore: placabile Spirito discendi ancora, A’ tuoi cultor propizio (Manzoni); i c. degli idoli. 3. letter., ant. a. Coltivatore. b. Abitatore: distruggon non sol pecore e buoi, Ma ville e borghi e li c. suoi (Ariosto). ◆ Con i sign. di «allevatore» e «coltivatore» è usato anche come secondo elemento di parole composte, meno frequente della variante -coltore (v.).