curaro
s. m. [dal fr. curare, proveniente, attrav. lo spagn. e port. curare, da un nome indigeno diffuso con molte varianti nel caribico, tupi e guaranì]. – Veleno usato dagli indigeni dell’Amazzonia e dell’Orinoco, i quali lo ricavano dalla corteccia di piante della famiglia loganiacee e menispermacee; si tratta, in genere, di un liquido di aspetto resinoide o sciropposo, di colore bruno e di sapore amaro, contenente numerosi alcaloidi. È dotato di azione paralizzante sulle terminazioni dei nervi motorî, e quindi può provocare la morte per asfissia pur lasciando indenni i centri nervosi; con le dovute cautele, trova impiego sperimentale e terapeutico nella curarizzazione. C. sintetici, principî attivi del curaro preparati per sintesi, aventi azione simile a quella del curaro.