cuscino
s. m. [lat. mediev. coxinum, der. di coxa «coscia», quindi «cuscino per sedere»]. – 1. Specie di sacchetto di forma rettangolare, quadrata, opp. tonda, ovale, generalmente di tela e ricoperto di una federa o, per usi ornamentali, di stoffe pregiate o di pelle, imbottito di lana, piume, crine, gommapiuma, ecc.: c. da letto, i c. del divano (non è rispettata dall’uso la distinzione etimologica tra il guanciale, che è più propr. fatto per appoggiarvi la guancia, e il cuscino, che più propr. serve per rendere morbide seggiole e poltrone o si adopera come ornamento sopra divani e sim.); appoggiare la testa sul c.; stare semidisteso sorretto da due c.; dormire tra due c., anche in senso fig. (ma più com. tra due guanciali: v. guanciale2, n. 1). 2. estens. Nella costruzione navale militare, grosso strato di legno duro (tek, quercia, ecc.) interposto tra il fasciame metallico dello scafo delle navi corazzate e le piastre di corazza, con il compito di attenuare, in parte, l’urto dei proiettili contro la corazza. 3. Cuscino di fiori, composizione di fiori, di forma quadrata o rettangolare, destinata all’addobbo delle chiese o, più spesso, alle onoranze funebri. 4. C. d’aria: spazio ripieno d’aria compreso tra due superfici solide; in partic., lo spazio, di qualche decimetro di spessore, che si forma tra un veicolo hovercraft (v.) e la superficie sottostante. ◆ Dim. cuscinétto (v.); spreg. cuscinùccio; accr. cuscinóne; pegg. cuscinàccio.