custode socio-sanitario
loc. s.le m. Figura professionale incaricata di esercitare una vigilanza attiva su persone anziane, sole e con risorse limitate. ◆ «Oltre l’emergenza», nel senso che aiutare e assistere gli anziani deve diventare la normalità. Con questo programma sono state presentate ieri mattina, all’Istituto Palazzolo della Fondazione don Gnocchi, due nuove iniziative: l’apertura, nell’Istituto stesso, di uno «sportello unico» per gli anziani e, nella vicina via Jacopino da Tradate 21, zona di piazzale Accursio, l’avvio di una postazione di custode socio-sanitario, (Antonella Cremonese, Corriere della sera, 4 novembre 2003, p. 52, Cronaca di Milano) • contro una nuova possibile emergenza caldo, l’Italia si attrezza. Novanta custodi socio-sanitari, saranno attivi dal primo giugno in quattro regioni per prendersi cura di circa 40 mila over 70. Lo ha annunciato il ministro [Girolamo] Sirchia che nel corso di un convegno sugli anziani ha illustrato la sperimentazione promossa dai dicasteri della Salute e del Welfare. (Elena Castagni, Messaggero, 25 marzo 2004, p. 13, Cronache) • In collaborazione con Regione e Asl è stato definito un progetto a favore degli ultrasettantacinquenni con particolari fattori di rischio: su segnalazione dei dottori di medicina generale possono essere attivati i «custodi socio-sanitari», […] che si occupano, fra l’altro, di accompagnamento e assistenza telefonica giornaliera. (Gianni Micaletto, Stampa, 5 agosto 2006, Imperia, p. 42).
Composto dal s. m. custode e dall’agg. sociosanitario.