da paura
loc. agg.le inv. Notevole, fuori dal comune, mozzafiato, sconcertante; formula ellittica, originaria del linguaggio giovanile, di espressioni come «tale da far paura», «tale da aver paura». ◆ [Katia Bellillo, ministro per le Pari opportunità] Viene molto bene in televisione, ha degli ammirevoli pettorali e, a detta delle stesse donne, «un fisico da paura» e però non veste Armani, figurarsi Versace, va direttamente in una fabbrica, da Pizzico, a Pietralunga per rifornirsi di vestiti generici. (Foglio, 22 settembre 2000, p. 2) • Proprio dall’Australia, la sua seconda patria, [Massimiliano] Rosolino iniziò a bucare il video e il cuore degli italiani, con l’occhione blu incurante dei fusi orari, il sorrisone da napoletano verace innestato su quel fisico da paura: elegante, slanciato, ancora più seducente dentro il body da squalo sponsorizzatissimo che gli aveva procurato un contrattone finalmente adeguato alle sue doti. (Stefano Semeraro, Stampa, 4 giugno 2002, p. 27, Sport) • Un bilancio da paura per chi deve inseguire, soprattutto per la tempestività e l’impetuosità della riscossa. Ma ci sono anche conseguenze per la Ferrari stessa ed è la sensazione che Kimi Raikkonen si avvii a consolidare la sua leadership all’interno del team. (Flavio Vanetti, Corriere della sera, 29 aprile 2008, p. 51, Sport).
Già attestato nella Repubblica del 9 gennaio 1985, p. 2, L’Italia sotto zero.