danno
s. m. [lat. damnum]. – 1. a. Termine che si oppone direttamente a vantaggio, giovamento, utilità, guadagno, per indicare l’effetto, soggettivamente considerato, di tutto ciò che in qualche modo nuoce a persone, enti, cose: d. materiale, d. morale, d. negli interessi; avere, patire, soffrire un d.; ricevere, risentir d.; fare, arrecare, causare un d. a qualcuno; d. grave, rilevante, irreparabile; risarcire, rifondere, rifare i d., indennizzare qualcuno del danno arrecatogli, o comunque da lui subìto, pagando l’equivalente; chiedere il risarcimento dei d.; far danni, soprattutto rompendo, guastando oggetti; prov. rimanere col d. e con le beffe; mio, tuo, suo d., ecc., modi equivalenti a «peggio per me, per te, per lui, ecc.»; a danno di, a discapito, a svantaggio di qualcuno. Con soggetto di cosa: gli stravizî recano d. alla salute; la grandine ha fatto danno al raccolto; l’alluvione ha provocato gravi d. alla campagna; e analogam., i d. di guerra, i d. del terremoto, ecc., provocati da eventi bellici, da un terremoto, ecc.; d. collaterali, quelli che colpiscono involontariamente, durante un’azione di guerra, obiettivi non militari (scuole, ospedali, mercati, ecc.), provocando la morte o il ferimento di civili. b. Sotto l’aspetto giuridico, pregiudizio causato ad altri da un comportamento contrario al diritto, sia mediante la violazione di obblighi specifici derivanti da un particolare rapporto giuridico con l’avente diritto (d. contrattuale o da inadempimento), sia mediante la violazione della norma giuridica generica (d. extracontrattuale o aquiliano); d. emergente, la reale diminuzione del patrimonio conseguente a un fatto dannoso (spesso in concomitanza con un mancato guadagno o lucro cessante); d. morale, quando da un fatto previsto come reato segua un pregiudizio alla personalità morale e spirituale di un soggetto e non al suo patrimonio o alla sua integrità fisica. Con riferimento specifico al danno cagionato alla persona: d. alla vita di relazione, compromissione alla capacità psicofisica di un soggetto, la quale incida sull’esplicazione di attività complementari o integrative rispetto alla normale attività lavorativa, ma di riflesso anche su quest’ultima; d. biologico, menomazione dell’integrità psichica o fisica del soggetto tutelabile in tutte le manifestazioni della vita ordinaria sia lavorativa sia extralavorativa; d. estetico, pregiudizio alla possibilità di affermazione nella vita sociale derivante dalla sgradevolezza dell’aspetto conseguente ad una lesione subìta. D. ambientale, alterazione, deterioramento, distruzione dell’ambiente causata da fatti dolosi o colposi. c. Causa di danno, la cosa stessa che procura danno: la chiusura della fabbrica sarebbe un grave d. per i nostri interessi. 2. In medicina, termine generico per indicare lesione, alterazione, disfunzione e sim. a carico di una parte dell’organismo: d. miocardico, epatico, funzionale, istologico, ecc.