datore
datóre s. m. (f. -trice, raro) [dal lat. dator -oris]. – Chi dà, o concede, elargisce: Dio è il d. di ogni bene. È usato comunem. solo in particolari locuz. tecniche: 1. D. di lavoro, in genere, chi ha alle proprie dipendenze lavoratori retribuiti (l’espressione, che si è sovrapposta a un prec. datore d’opera, è un calco del ted. Arbeitgeber). 2. Nel linguaggio banc., d. a riporto (o anche riportato), colui che trasferisce sùbito in proprietà al riportatore titoli di credito di una data specie, per un prezzo determinato, per ricevere dallo stesso, alla scadenza di un successivo termine stabilito, la proprietà di altrettanti titoli della stessa specie, dietro pagamento del prezzo nella misura convenuta. 3. In medicina, d. di sangue, chi dona il sangue per la trasfusione ad altri individui (v. donatore, che in questo sign. è oggi più com.). 4. Nella tecnica cinematografica e televisiva, d. di luce, il tecnico addetto all’illuminazione della scena. 5. Nel calcio storico fiorentino, ciascuno dei giocatori (4 d. innanzi e 3 d. a retro) che costituiscono le linee di difesa della squadra e il cui compito consiste unicamente nel rilanciare la palla in avanti.