de-confessionalizzare
v. tr. Privare dei connotati confessionali e ideologici, rendere pragmatico. ◆ Quello di cui si sente bisogno, almeno in Italia, è una separazione netta tra attività del pensiero civile e militanza negli accampamenti partitici. Il clericale del pensiero non è utile né a sé, né alla società, né allo schieramento che pure intende favorire. Si sentirà meno solo, ma il gruppo che forma tenderà non di rado a divenire gregge. De-confessionalizzare l’intellighenzia è missione principe, senza la quale è irrilevante la scelta fra responsabilità e convinzione. (Barbara Spinelli, Stampa, 3 marzo 2002, p. 1, Prima pagina) • Non c’è nulla da rivedere? «Il Concordato dell’84 è un buono strumento, revisionato nella logica della libertà, del rispetto reciproco e non dei privilegi. […] Infine, l’ora di religione a scuola: va rivista o de-confessionalizzata o con soluzioni intermedie» [Gennaro Acquaviva intervistato da Giovanna Casadio]. (Repubblica, 1° novembre 2005, p. 12).
Derivato dall’agg. confessionale con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzare.
V. anche confessionalizzarsi.