de-differenziazione
s. f. In biologia, il processo tramite cui una cellula specializzata viene ricondotta allo stato di cellula staminale. ◆ «La clonazione è il modo più semplice per ottenere la de-differenziazione, cioè il ritorno dallo stadio adulto a quello primitivo, e la ri-differenziazione, cioè la ripetizione all’inverso del processo cellulare, verso lo stadio adulto» [Ryuzo Yanagimachi intervistato da Giovanni Maria Pace]. (Repubblica, 2 ottobre 1999, p. 37, Cultura) • Riuscire a riportare allo stato di cellula staminale una qualunque cellula specializzata dell’organismo (un processo già battezzato come “de-differenziazione” cellulare), potrebbe evitare il problema degli embrioni. (Mattino, 5 agosto 2001, p. 9, Italia) • Lo straordinario potenziale di auto-ricostruzione di alcuni vertebrati inferiori è, secondo la [Nadia] Rosenthal, in netto contrasto con le ridotte capacità rigenerative dei mammiferi, che conservano una popolazione insufficiente di staminali in età adulta. I mammiferi, inoltre, sembrano aver perduto la capacità di attivare la de-differenziazione locale delle cellule specializzate, che accompagna il processo di auto-ricostruzione nei vertebrati inferiori. (Paola Catapano, Stampa, 15 dicembre 2004, Tuttoscienze, p. 3).
Derivato dal s. f. differenziazione con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Stampa del 13 novembre 1998, p. 13, Estero.