deberlusconizzato
(de-berlusconizzato), p. pass. e agg. Privato di legami, condizionamenti o riferimenti relativi a Silvio Berlusconi, alla sua linea politica. ◆ «Mi dispiace constatare che l’amico [Massimo] Cacciari ha ogni giorno un nuovo nome da candidare a premier. Ricordo che nei giorni scorsi lui era grande sponsor di [Giuliano] Amato. Prendo atto del suo realismo politico. O si sarà forse accorto che Amato presentato come candidato premier toglie immediatamente nel popolo de-berlusconizzato ogni residuo entusiasmo per il voto» [Antonio Di Pietro intervistato da Enrico Caiano]. (Corriere della sera, 21 agosto 2000, p. 13, Politica) • Anche tra i riformisti dell’Ulivo la scelta di [Luca Cordero di] Montezemolo non dispiacerebbe. Chi pensa che per vincere la competizione si debba puntare sul centro sogna di schierare nel proprio esercito le divisioni dei poteri forti: Bankitalia, sistema bancario e perché no, visto che ci siamo, una Confindustria deberlusconizzata. (Manifesto, 27 gennaio 2004, p. 1, Prima pagina) • [Gennaro] Malgieri, che seppure impegnato a Viale Mazzini continua a suggerire le mosse all’ex ministro degli esteri, ritiene che se i due partiti «deberlusconizzati» [Udc e An] «agganciassero quella rete di movimenti, associazioni, club, circoli, segmenti sindacali, frammenti di società civile che con disagio vivono la vita pubblica e costituissero una rete di interessi diffusi e finora mai rappresentati, potrebbero davvero dare un senso al centrodestra e porsi come necessari, per quanto insopportabili, antagonisti del neonato partito di Berlusconi». (Claudio Tito, Repubblica, 22 novembre 2007, p. 10, Politica).
Derivato dal p. pass. e agg. berlusconizzato con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Repubblica del 19 maggio 1995, p. 3 (Mino Fuccillo).
V. anche berlusconizzato.