declinista
s. m. e f. e agg. (iron.) Chi o che si compiace di una situazione generale di declino, di arretramento. ◆ In Italia, Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geo politica «Limes», dà invece ragione al presidente francese. «Quello che dice è vero, al di là dell’uso strumentale che può farne: in Europa c’è un sentimento declinista, pensiamo sempre che la parte migliore della vita sia quella che abbiamo già vissuto. È un atteggiamento fondato anche su dati economici, demografici e culturali concreti. Il problema è sapere reagire, non accettare questi fatti come eterni. La differenza di fondo con gli americani sta qui: loro sono proiettati sul futuro, l’amministrazione Usa è tecnicamente rivoluzionaria, cioè vuole cambiare il mondo. Noi, paradossalmente, ci troviamo in una fase isolazionista». (Stefano Montefiori, Corriere della sera, 28 aprile 2005, p. 37, Cultura) • Una discussione tutta «interna» al condominio italiano […] che, alcuni anni fa, ha coinvolto economisti, analisti, giornalisti, attori, politici. Divisi in due fazioni: declinisti e antideclinisti. I primi sostenevano che l’economia del Paese perdeva velocità e competitività rispetto agli altri Paesi. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 18 dicembre 2007, R2 Diario, p. 37).
Derivato dal s. m. declino con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Repubblica del 24 luglio 1990, p. 10 (Ennio Caretto).
V. anche antideclinista.