decomposizione
decompoṡizióne s. f. [der. di decomporre]. – 1. L’atto, il fatto di decomporre, nel sign. di scomporre, cioè dividere, scindere: d. di un ente nei suoi elementi; il fatto di decomporsi, anche nel senso di alterarsi, andare in putrefazione: materia organica in decomposizione. Accezioni tecniche partic.: a. In chimica, scissione di un composto, provocata dal calore o da altre forme di energia, in altri composti a minor peso molecolare, o addirittura nei singoli elementi; doppia d. (anche detta metatesi), reazione di doppio scambio, nella quale cioè due composti si scambiano uno o più dei loro costituenti. b. In fisica, d. di un vettore, l’operazione, inversa della composizione, che consiste nel determinare un sistema di vettori (vettori componenti) avente come risultante il vettore dato. c. In matematica, d. di un numero (intero) n in fattori primi, operazione consistente nel rappresentare il numero n come prodotto di numeri primi. 2. In linguistica, fenomeno per cui una parola semplice, dopo essere stata impiegata in composizione e aver subìto perciò un’alterazione fonologica, torna ad avere un’esistenza autonoma conservando la forma alterata (così il lat. specio quando emerse dal composto ad-spicio tornò in circolazione come spicio).