decomunistizzarsi
v. intr. pron. Liberarsi dell’ideologia comunista. ◆ [tit.] La Chiesa non vuole un comunista a Palazzo Chigi / I maggiori rischi per [Massimo] D’Alema vengono dal Cupolone. Ma il leader dei Ds si è «decomunistizzato». Il ruolo dell’Udr e di [Francesco] Cossiga (Foglio, 19 ottobre 1998, p. 1, Prima pagina) • E ha voluto impedire che l’Iran, un Paese dove l’occidentalizzazione era molto avanzata, si deislamizzasse, così come si stava decomunistizzando la Russia e cominciava a decomunistizzarsi la Cina. (Giornale, 15 settembre 2001, p. 17, Commenti) • La storia di Alì e di Emily sembra nata spontaneamente, senza buoni propositi, ignorando tutte le opinioni, anche le più rispettabili, sugli incontri e gli scontri di civiltà, obbediente soltanto al suo autore [Giovanni Mariotti] che dice «non miravo a orientare, semmai a disorientare». E che aggiunge: «Da quando ero bambino tutto si è modificato: i comunisti si sono decomunistizzati, i fascisti defascistizzati, persino i preti non somigliano a quelli che ho conosciuto quando frequentavo il seminario. Se oggi tutti parlano di identità è perché dubitano di averne una». (Donata Righetti, Corriere della sera, 9 maggio 2005, p. 23).
Derivato dal v. tr. decomunistizzare con l’aggiunta della part. pron. -si.