decorrere
decórrere v. intr. [dal lat. decurrĕre «correr via, scorrere», comp. di de- e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere). – 1. a. letter. Correre all’ingiù: l’acqua decorre al piano; la lava decorre con la velocità di dieci metri al minuto. b. In morfologia animale e vegetale, riferito a un organo, scorrere, prolungarsi lungo un asse: una lunga coda in cui decorre la corda dorsale; in partic., in botanica, di organo che si prolunga sull’asse che lo porta, al disotto della sua inserzione (come avviene, per es., delle foglie sessili di alcuni cardi, verbaschi, ecc., o delle lamelle di certi funghi). 2. Passare, trascorrere, detto del tempo: non lasciate d. troppo tempo; è già decorso un anno da allora. Si adopera soprattutto nel linguaggio giudiziario o amministr.: lasciar d. un termine, un limite di tempo. 3. Avere effetto, cominciare a essere applicato o computato: lo stipendio decorre dal primo del mese; gli interessi decorrono dal giorno del versamento; a d. da ..., a partire da: a d. dal mese venturo. ◆ Part. pres. decorrènte, che decorre, che ha effetto da un termine fissato; come agg., in botanica, foglie decorrenti (sul fusto). ◆ Part. pass. decórso, anche come agg. (v. decorso1).