decumano
agg. e s. m. [dal lat. decumanus, variante di decimanus, der. di decĭmus «decimo»]. – 1. Presso i Romani, soldato della decima legione. 2. Appaltatore della decima dei prodotti del suolo pagata a Roma, nell’antichità, da alcune città della Sicilia. 3. Nome col quale i Romani designavano la linea est-ovest tracciata dall’augure nella delimitazione del templum celeste (cioè lo spazio circoscritto nel cielo per osservare i presagi); da tale rito augurale i Romani derivarono le norme per l’orientamento e la suddivisione delle città, degli accampamenti militari e dei territorî centuriati, costituendo dei reticolati con l’incrocio di decumani e di cardini ad essi perpendicolari. Porta d., una delle due porte principali dell’accampamento romano, opposta alla porta pretoria. 4. letter. Flutto d. (lat. decumanus fluctus), la decima onda, che avrebbe maggiore forza delle nove precedenti: tentazioni, che a guisa de’ flutti d. sogliono sull’estremo assalirci con maggior impeto (Segneri).