decuria
decùria s. f. [dal lat. decuria, der. di decem «dieci»]. – Genericam., unità, gruppo, serie di dieci uomini (o più raram. di dieci cose). Il termine è soprattutto riferito a ordinamenti dell’antica Roma, in cui indicò in partic.: ciascuna delle dieci suddivisioni del contingente militare della curia, composte di dieci soldati, e in età storica ciascuna delle tre squadre di dieci cavalieri che costituivano la turma (il nome rimase anche quando il numero dei soldati o dei cavalieri venne aumentato); ciascuna delle suddivisioni del senato (formate in origine di dieci senatori, e più tardi di trenta); ciascuno degli ordini in cui era divisa la magistratura giudiziaria. Raro con riferimento all’età comunale o a epoche successive, per indicare le amministrazioni municipali formate da decurioni (v. decurione e decurionato): a don Ippolito non importava nulla dei miglioramenti arrecati alla sua città natale dalle nuove amministrazioni succedute alle d. e agli intendenti del suo tempo (Pirandello).