deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale si perviene a una conclusione mediante ragionamento. In partic.: a. In filosofia e in matematica, il processo logico nel quale, date certe premesse e certe regole che ne garantiscono la correttezza, una conclusione consegue come logicamente necessaria: in questo senso sono forme di deduzione il sillogismo e la dimostrazione matematica; generalm. usato in contrapp. a induzione, il termine è anche definito (impropriamente, per taluno) come il ragionamento che giunge a proposizioni particolari partendo da proposizioni generali. b. In logica matematica, l’operazione (detta anche derivazione o dimostrazione) con la quale, in un sistema deduttivo, si ottiene una certa espressione da un dato assioma attraverso un numero finito di altre espressioni, tutte facenti parte dello stesso sistema. 3. La proposizione stessa dedotta, la verità o il giudizio che si deduce da una proposizione più generale o che si desume da un complesso di dati; quindi, più genericam., conclusione: esporre le proprie d.; le tue d. non mi sembrano convincenti. 4. Sottrazione, defalco: la d. delle spese dall’incasso dà il guadagno netto (nel linguaggio amministr. e fiscale, è più com. detrazione).